string(7) "classic"

Curare e Prendersi Cura

“La visione del bambino non è una funzione indipendente e separata, ma profondamente integrata con la sua postura, con le sue capacità manuali, la sua coordinazione, la sua intelligenza e perfino con i tratti della sua personalità.”

(Arnold Gessel, Psicopedagogo)

Una riflessione che in questi mesi abbiamo fatto molto spesso, curare gli aspetti funzionali tralasciando il contesto in cui il nostro paziente, grande o piccolo che sia, si muove, interagisce, quanto pesa sulla vista? Ma soprattutto come specialisti dell’ambito oftalmologico, dobbiamo fermarci agli occhi? No, non è possibile, siamo formati, come esseri viventi, da una rete di esperienze, emozioni, azioni, impulsi, prodotto e risposta del nostro organismo che non è solo formato da organi, ossa e sangue.

Per questo non consideriamo la vista ortottica una semplice analisi delle capacità visive, ma studiamo la correlazione con aspetti che con la vista, ad un occhio inesperto (passateci il gioco di parole) non sembrano essere collegati.

Proprio qualche giorno fa, durante una seduta di rieducazione visiva un bambino ha confidato a la Oculus Federica di dormire male, e avere incubi ricorrenti.
Il riposo è una parte essenziale della nostra salute fisica ed psichica, e un alterato riposo può alterare il normale dispendio energetico, soprattutto in un bambino che per esempio manifesta difficoltà di convergenza e di attenzione.
O magari ci troviamo davanti un bambino ansioso e bisognoso di rassicurazioni, potrebbe dare addirittura risposte inesatte per attirare la nostra attenzione.


Ecco perché la visita parte dal gioco, dalle chiacchiere, dal confidarsi “segreti”, perché così è più facile poter sconfiggere demoni nascosti, diventare amici e… capire come l’esperienza visiva interagisce con gli aspetti quotidiani della vita del nostro paziente.
Curiamo è vero, ma soprattutto ci prendiamo cura del nostro paziente e se serve ci mettiamo a disposizione per sconfiggere anche i mostri sotto il letto!

Buon Anno e Buone Riflessioni

Federica Paola Erika e l’immancabile Oliver

string(7) "classic"

Indivisibili: impugnatura della matita e visione

Come abbiamo più volte detto, la visione, come abilità che ci permette di eseguire i nostri compiti quotidiani, non è un elemento a sé stante, bensì fin dai primissimi giorni di vita è profondamente integrata con tutti gli aspetti motori e posturali.

Infatti la nostra vista ci sostiene in tutti gli atteggiamenti che assumiamo, attraverso i movimenti oculari (vergenze e saccadi) che fanno sì che il nostro cervello possa elaborare lo spazio che ci circonda.

Attraverso la percezione visiva e i movimenti oculari, infatti, avviene la discriminazione dello stimolo, che dapprima viene percepito con l’osservazione e l’esplorazione e poi attraverso una serie di aggiustamenti si ha la comprensione e il consolidamento dell’attività che ci porterà a compiere un determinato atto, come in questo caso la scrittura.

La scrittura e la lettura per essere comprese e rappresentate sul foglio, devono essere elaborate dal bambino, nella forma e nel suono come corrispondenza del simbolo (lettera, numero, forma).

Normalmente i bambini sono lasciati liberi di scegliere come impugnare la matita ed è sorprendente come la scorretta impugnatura della penna o della matita provochi una catena di adattamenti posturali scorretti: scrivere utilizzando il polso, posizionare le spalle in modo asimmetrico, inclinare la testa o il foglio sul quale sta scrivendo, sono tutti atteggiamenti assolutamente scorretti che provocano sintomi come mal di testa, affaticamento visivo, visione offuscata e disorganizzazione dei segni sul foglio.

Già prima dell’età scolare sarebbe importante abituare i bambini ad una corretta postura ed impugnatura della matita.

Impugnature scorrette, la seconda è il classico “morso”

Osservate i vostri i bambini: per esempio la caratteristica impugnatura a “morso” è attribuita al bisogno di aumentare il contatto con la matita per ridurre la tensione ed è spesso associata ad una visione binoculare inadeguata (necessità di mantenere il controllo). Anche una scarsa abilità nei movimenti oculari (consapevolezza periferica) può causare problemi di scrittura, infatti come ripetiamo spesso non basta vedere 10/10, è necessario che ci sia una buona coordinazione dei movimenti, che siano simmetrici, che la visione binoculare sia ben sviluppata, per poter seguire la punta della matita sul foglio e nello stesso momento il tratto che si sta disegnando.

In assenza di queste abilità o in presenza di un loro scarso sviluppo si assistono a problemi relativi all’adattamento posturale, errata impugnatura della matita, difficoltà di comprensione del testo, scarsa concentrazione o comunque presente per brevi periodi, frequenti pause e stanchezza.

Corretta impugnatura della matita

Scrivete così? E i vostri bambini?

Programmate una visita, gli atteggiamenti scorretti posso essere riveduti e corretti, e anche fare i compiti sarà meno faticoso.

string(7) "classic"

Giocare bene per crescere meglio: la coordinazione occhio-mano

La coordinazione occhio-mano è la capacità del sistema di visivo di coordinare le informazioni ricevute attraverso gli occhi per controllare, guidare e dirigere le mani nell’esecuzione di un determinato compito, come scrivere o prendere una palla. Lo sviluppo di questa funzione inizia fin dai primi mesi per consolidarsi verso i 6-7 anni.

Nella coordinazione occhio-mano gli occhi dirigono l’attenzione e le mani eseguono il compito.

Il processo visivo nel suo insieme, permette la comprensione di ciò che viene visto e non implica solo la capacità visiva, ma anche:

  • la capacità di fissare un oggetto ,
  • la capacità di muovere gli occhi in direzione dell’oggetto che vogliamo osservare,
  • la capacità di accomodare, ossia mettere a fuoco gli oggetti a diverse distanze,
  • la visione binoculare
  • il controllo della coordinazione occhio-mano.

La maggior parte dei movimenti della mano richiede un input visivo per essere eseguito in maniera efficace. Ad esempio, quando i bambini stanno imparando a disegnare, seguono con gli occhi la posizione della mano che tiene la matita, mentre tracciano le linee sulla carta.

 Tra i 4 e i 14 mesi i bambini esplorano il loro mondo e iniziano a sviluppare la coordinazione occhio-mano, insieme alle capacità motorie fini. Le capacità motorie fini sono coinvolte nel controllo di piccoli movimenti muscolari, come quando un bambino inizia a usare le dita per uno scopo e in coordinazione con gli occhi. I neonati sono desiderosi di muovere gli occhi, la bocca e il corpo, verso le persone e gli oggetti che li confortano o che suscitano il loro interesse.

All’età di 6 mesi, molti bambini iniziano a raggiungere rapidamente gli oggetti, senza scatti, con movimenti fluidi, e possono essere in grado di nutrirsi da soli, nel senso che riescono a riconoscere e afferrare il cibo (biscotti, pane) e portarlo alla bocca. I bambini a quest’età sono in grado di guardare da una mano all’altra, di tenere un oggetto mentre ne cercano un secondo e di seguire i movimenti delle mani con gli occhi. A quest’età, la maggior parte dei bambini riesce a colpire gli oggetti con l’indice.

Dopo i 6 mesi, i bambini di solito sono in grado di prendere una tazza e tenerla per il manico. Molti bambini iniziano a raggiungere gli oggetti con un braccio solo, invece che con entrambi.

A circa 8 mesi, man mano che la destrezza migliora, il bambino è in grado di usare il movimento di pinza con le dita per poter afferrare oggetti piccoli, riescono a battere le mani e agitarle (farfallina farfallina).

Dalla nascita ai 3 anni le tappe dello sviluppo della coordinazione occhio-mano sono:

  • Sviluppo della visione che permette loro di seguire con gli occhi oggetti che si muovono lentamente
  • Sviluppo abilità occhio-mano di base come raggiugere  e afferrare oggetti, nutrirsi, vestirsi
  • Riconoscere concetti di luogo e direzione come su, giù
  • Sviluppo della capacità di manipolare oggetti attraverso le abilità motorie fini, come giocare con le costruzioni, modellare, fare i puzzle, ovviamente tutto rapportato all’età del bambino

Dai 3 ai 5 anni:

  • Continuo sviluppo della capacità di coordinazione e preferenza di una mano rispetto all’altra (inizio della lateralizzazione: mancino o destrorso)
  • Perfezionamento della comprensione delle indicazioni: su, giù, accanto, dietro, sotto, sopra
  • Sviluppo della capacità di arrampicarsi, bilanciarsi (camminare sul bordo del marciapiede per esempio), correre, salire e scendere i gradini uno alla volta.
  • Sviluppo coordinazione occhio-mano-corpo
  • Percezione della profondità

Dai 5 ai 7 anni:

  • Miglioramento della capacità motoria fine, come maneggiare le matite e le penne, usare le forbici
  • Miglioramento della coordinazione occhio-mano
  • Miglioramento della concentrazione per svolgere i compiti scolastici

Cosa possono fare mamma e papà? Intorno a 1 -2 anni i genitori dovrebbero iniziare ad incoraggiare il bambino ad eseguire attività di manipolazione (mattoncini, chiodini, puzzle, travasi, la cucina) e mira (giocare ai birilli, giocare a palla). Queste attività sono estremamente importanti per lo sviluppo della coordinazione occhio-mano, che è un elemento cruciale per lo sviluppo fisico del bambino.

Quando dobbiamo preoccuparci? I problemi di coordinazione occhio-mano di solito vengono notati come mancanza di abilità nel disegno o nella scrittura, per esempio quando il disegno mostra uno scarso orientamento sulla pagina e il bambino non riesce a rimanere entro le linee quando deve colorare un album, oppure quando il bambino continua a dipendere dalla sua mano per l’ispezione e l’esplorazione dei giocattoli o altri oggetti, ma anche la difficoltà a giocare con la palla, normalmente in età pre-scolare. Queste attività possono richiedere tanto tempo per essere portate a termine, o nella peggiore delle ipotesi si tende ad evitarle.

La scarsa coordinazione occhio-mano può avere un’ampia varietà di cause, ma le due principali condizioni  sono relative alla sfera visiva e alla sfera motoria. Per questo insistiamo sempre molto sull’importanza dei controlli fin da piccolissimi, perché in molti casi è possibile intervenire prima che insorgano problemi o comportamenti oppositivi che spesso possono interessare l’intero ciclo scolastico del bambino.

Quando giocate a palla con i vostri figli (fatelo spesso e fatelo divertendovi) notate se presentano qualche difficoltà, parlatene con il vostro medico, potrebbe essere utile.

string(7) "classic"

Ehi Oculus ma dove vi troviamo?

Eh sì, in effetti siamo in procinto di grandi cambiamenti, di nuove collaborazioni e siamo molto emozionate.


Intanto Oliver è ospitato in diversi punti di Roma, Ciampino, Ladispoli, Viterbo.

Ma come mai non avete un punto fisso?

Perché abbiamo iniziato così, e poi ci siamo affezionate ai nostri pazienti e ai nostri amici che ci hanno aperto le porte delle loro sale misurazione (sarà corretto il plurale? ). Con il tempo siamo riuscite a crearci spazi tutti nostri, a stare comode e vedere tante realtà diverse. Ci piace, infatti il nostro soprannome preferito è Ortottiste Itineranti! E’ nato così per caso ed è piaciuto a due persone molto importanti per la nostra crescita professionale, e quindi abbiamo deciso di farlo nostro.

Non pensate di creare uno studio e basta? Si e no.
Ci pensiamo sempre e ci stiamo lavorando, ma ci vuole tempo e pazienza. Le cose di corsa non ci piacciano, perchè alla fine dimentichi sempre qualcosa. E’ un passo importante e va valutato con attenzione.

Ecco qui l’elenco completo degli Amici di Oliver, vi abbiamo messo i contatti Instagram, altrimenti sul sito c’è una sezione apposita ossia CONTATTI:

@otticavignapia (Roma)
@sharp_eyes_ottica (Roma)
@ottica_desideri (Roma)
@otticamilioni (Viterbo)
@ottica_punti.di.vista (Ladispoli)
#f.64ottica (Cava dei Selci)

Comunque se ci cercate al volo… 🧐
📱WhatsApp 3356788369
📧 info@oculusreparo.it
✏ DM @leoculusreparo

string(7) "classic"

Quando i colori fanno male

Il nostro sistema visivo percepisce la totalità della luce visibile come “incolore”.

Esiste però una condizione in cui si manifesta un problema nel “riconoscimento” da parte nel nostro sistema visivo di una o più lunghezze d’onda che compongono lo spettro della luce.

I sintomi sono sia disturbi legati alla visione, che disturbi legati al comportamento e alla coordinazione e prende il nome di Sindrome della Sensibilità Scotopica (SSS).

La SSS è stata identificata la prima volta negli anni ’80 dalla Dott.ssa Helen Irlen (da qui il nome) che nella sua pratica clinica come terapista ed esperta dell’area visuo–percettiva.

La Dott.ssa Irlen valutò che alcuni suoi pazienti con dislessia miglioravano la loro capacità di lettura anteponendo dei filtri colorati ai loro occhi.

Attualmente si calcola che l’incidenza della SSS è di circa il 46% nei pazienti che già presentano diagnosi di dislessia, deficit dell’attenzione, o difficoltà di lettura.

Molti problemi di apprendimento si manifestano nel momento in cui i caratteri del testo diventano più piccoli (3 elementare) e le pagine più affollate con più righe e interlinee ridotte.

E’ a questo punto i bambini possono manifestare fatica nella lettura, perdita di concentrazione già nelle prime righe, fare pause numerose e distrarsi, se non rifiutano categoricamente di lavorare, tenete presente che i primi sintomi possono comparire anche prima dei 7 anni.

Come distinguere un problema da un capriccio?


A tal proposito è fondamentale il lavoro di équipe tra le figure dell’ortottista, logopedista e neuropsicomotricista e lo screening dovrà essere eseguito a quest’età, circa 7 – 8 anni, poiché a lungo andare si possono manifestare fenomeni compensatori di varia natura e difficili da eliminare, ma ricordate anche nell’adulto è possibile intervenire.

In genere l’utilizzo di determinati filtri colorati da anteporre al testo (noi consigliamo l’occhiale) possono migliorare la sintomatologia e aiutare i colleghi nella riabilitazione.

Per saperne di piu:

.

string(7) "classic"

Come affrontare la DAD (e lo smart working) e avere occhi BELLI e SANI!

L’utilizzo prolungato del computer, o del tablet, può affaticare la vista e creare problemi posturali, ma seguendo semplici regole possiamo stare meglio.

string(7) "classic" string(7) "classic" string(7) "classic" string(7) "classic"
labirinto per esercizi

Il labirinto: Oliver e le more

Quale esercizio è divertente e impegnativo e fa bene anche agli occhi? I Labirinti! Questo esercizio serve a rinforzare la visione binoculare, anche nel caso dell’insufficienza di convergenza e non deve essere eseguito con la benda ma con tutti e due gli occhi aperti e attivi sulla pagina.

Oliver deve raggiungere le more in fondo alla pagina, come fare? Semplice, con il dito segui i diversi percorsi, mi raccomando però, non devi avere il naso spiaccicato sulla pagine, devi stare distante (più o meno 25cm) e i tuoi occhi devono seguire il percorso che farà il tuo dito…

Questo labirinto è made in OculusReparo, è facile da fare basta avere un pò di pazienza e fantasia,  se ti va piace perché non ci invii i tuoi labirinti fai da te? Se vuoi noi li pubblicheremo. Buon esercizio!

Scarica il PDF

Oliver e le More

 

Scopri di più

×

 

Ciao!

Clicca e contattami su WhatsApp

× Dubbi o domande?